Lettera all'imprenditore n°50 del
1 Marzo 2018
Perché investire in Spagna: I vantaggi di questo paese
Investire all’estero rappresenta un grande passo per qualsiasi imprenditore, indipendentemente dalle dimensioni della società o dal tipo di investimento che si vuole realizzare.
Quando si decide di espandere il proprio business all’estero è essenziale, per diminuire costi, rischi e massimizzare i risultati, effettuare la scelta del paese in maniera oculata.
Tra i paesi da osservare, vale sicuramente la pena prendere in considerazione anche la Spagna.
Un’economia giovane e dinamica
La Spagna è la quattordicesima economia del mondo e la quinta dell’UE con 47 milioni di consumatori e un PIL di 1,2 miliardi di USD. Questo paese offre uno dei mercati più attrattivi d’Europa, come emerge nell’immagine seguente.
L’economia spagnola è basata principalmente sul settore terziario, che raccoglie circa il 75% delle attività imprenditoriali, è sostenuta da una popolazione giovane, e con un alto grado di scolarizzazione.
Crescita Economica
L’economia spagnola pur avendo sofferto durante la crisi mondiale, oggi rappresenta un mercato maturo e sicuro dove il sistema paese non ha smesso di funzionare, rimanendo uno dei nostri primissimi partner commerciali.
Per superare la crisi, il governo spagnolo ha avviato negli anni diversi programmi, sia per rilanciare l’economia nazionale, sia per attrarre investimenti stranieri.
Il programma degli investimenti da sviluppare entro il 2024 in infrastrutture, trasporti ed edilizia abitativa, si propone di miglioramento i collegamenti sia all’interno della nazione sia verso il resto d’Europa, ed in particolare di modernizzazione il sistema dei trasporti e la promozione della sostenibilità.
L’economia spagnola è ormai da tempo fortemente in crescita (il Pil è aumentato nell’ultimo anno del +3,4%) e rappresenta un’ottima opportunità per le imprese dell’Unione Europea sia se si vuole avviare un nuovo progetto nel paese sia per chi voglia consolidare la sua presenza in questo mercato. In particolare, il 2016 ha confermato l’andamento positivo dell’economia spagnola (trend iniziato nel 2014, anno in cui è finita la crisi economica in Spagna), registrando una crescita del PIL pari al 3,2% in termini annuali, superiore alla media dei Paesi UE; l’economia iberica, infatti, dal 2014 sta crescendo ogni anno di oltre il 3%, più di tutte le altre grandi economie dell’Eurozona, il triplo dell’Italia, il doppio della Francia, quasi il doppio perfino della Germania.
Il tasso di disoccupazione, infine, si è attestato nel quarto trimestre del 2016 al 18,63% (2,26 punti in meno rispetto allo stesso periodo del 2015), mentre l’inflazione ha registrato un tasso medio annuale dell’1,6%.
Posizione geografica strategica
Il mercato interno potenziale è tra i più ampi d’Europa, con oltre 47 milioni di abitanti, a cui si può facilmente aggiungere, per prossimità geografica, quello portoghese, che consta di più di 10 milioni di abitanti.
La Spagna, inoltre, offre una posizione privilegiata verso i mercati del Nord Africa, del Medioriente e soprattutto dell’America Latina, regioni con le quali la Spagna ha da sempre instaurato e coltivato profondi legami economici, istituzionali e culturali.
È utile sottolineare anche l’importanza della prossimità culturale e linguistica con l’Italia, elementi questi non secondari quando si deve valutare dove sviluppare un investimenti all’estero la barriera linguistica, che nel caso della Spagna è sicuramente minore rispetto ad altri paesi; e la “vicinanza culturale”, facilita senza dubbio lo sviluppo di accordi e attività di business.
Va ricordato, inoltre, che la Spagna è membro attivo dell’Unione Europea, e come tale le imprese italiane possono beneficiare di:
- Libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone;
- Commercio senza dazi intracomunitari;
- Moneta unica;
- Programmi e fondi europei.
Mercato aperto agli investimenti internazionali
Secondo l’indice “FDI Regulatory Restrictiveness Index” della OCDE (Organisation for Economic Co-operation and Development), nel 2016 la Spagna si è posizionata al 9° posto tra i paesi con la normativa più aperta agli investimenti internazionali.
La Spagna offre molteplici opportunità di business, specialmente per le imprese dei settori dell’industria automobilistica, farmaceutica, biotecnologica, aeronautica e aerospaziale, e delle attività per il miglioramento dell’ambiente e per lo sviluppo delle città intelligenti.
In Spagna esistono più di 12.500 imprese a capitale straniero distribuite su tutti i settori, e, secondo una ricerca di Forbes, 70 delle prime 100 multinazionali hanno succursali sul territorio spagnolo.
Risulta evidente, a questo punto, come l’alta propensione della Spagna verso gli investimenti esteri abbia contribuito a far diventare il Paese una delle principali piattaforme per il business internazionale, portando la Penisola Iberica al 12° posto nella classifica mondiale dei Paesi ricettori di investimenti stranieri.
Pressione fiscale e incentivi
Il processo per la creazione di un’azienda è alquanto semplice: l’investitore è libero di scegliere tra diverse forme societarie regolamentate dal diritto spagnolo. Le forme societarie maggiormente utilizzate dagli investitori stranieri sono la “Sociedad Anónima” (S.A.) e la “Sociedad de Responsabilidad Limitada” (S.R.L.).
In Spagna le imprese straniere che decidono di investire sul territorio ricevono, inoltre, il medesimo trattamento delle aziende spagnole. Gli investimenti non richiedono nessuna autorizzazione preventiva, né alcun tipo di verifica amministrativa: una volta che si è realizzato l’investimento, si dovrà soltanto dichiararlo al Registro de Inversiones Extranjeras del Ministerio de Economía, Industria y Competitividad per fini puramente statistici.
Il sistema tributario spagnolo è moderno e competitivo: l’agenzia delle entrate è una tra le più tecnologicamente avanzate e accessibili in Europa, ed il carico fiscale del paese risulta essere alquanto moderato, al di sotto della media dell’EU-28 e della Zona Euro.
Per quanto riguarda le imposte societarie, esse si calcolano in base al reddito prodotto evidenziato nella contabilità dell’impresa. In via generale, le spese relative all’attività d’impresa sono deducibili se debitamente contabilizzate e giustificate. Mediamente, la tassazione fiscale per le aziende è del 25%, e in alcuni casi si può ridurre fino al 22,5%.
Vi sono, inoltre, vari incentivi fiscali aggiuntivi per ridurre il carico delle imposte aziendali: la normativa fiscale spagnola permette ulteriori
deduzioni ed incentivi fiscali qualora gli investimenti esteri rientrassero nel campo I+D+i (Investigación, desarrollo e innovación, ovvero Ricerca e Sviluppo).
Gli investimenti esteri possono godere, inoltre, del cosiddetto regime “Patent Box”, che permette di avere crediti di imposta pari al 60% degli investimenti in know-how, licenze, brevetti, disegni, formule, progetti, e altri beni intangibili.
Infine, la Spagna, essendo membro attivo dell’OCSE, ha siglato gli accordi per evitare la doppia imposizione, estendendo inoltre i vantaggi ai dividendi e ai benefici ottenuti dalle filiali di aziende spagnole non residenti sul territorio iberico (Régimen de Partecipatiòn Exemptiòn).
Logistica efficiente e ampie reti infrastrutturali
Negli ultimi decenni la Spagna ha fatto un grande sforzo per dotarsi di infrastrutture diffuse e moderne, che le hanno permesso di diventare il 10° miglior paese al mondo per quantità e qualità logistica e di infrastrutture (Fonte: Global Competitiviness Report 2016-2017).
In particolare, gli investimenti che hanno permesso al paese di raggiungere tale posizione sono gli aeroporti internazionali e le strutture complementari, le ferrovie, con la rete ad alta velocità più grande d’Europa (la terza al mondo), i porti (3 porti spagnoli sono tra i primi 20 porti al mondo per traffico di container), le autostrade (1° paese in Europa per lunghezza di strade e autostrade) ed altri importanti poli logistici.
Anche la rete di telecomunicazioni ed i sistemi informatici sono tra i più avanzati e all’avanguardia (basti pensare che il 98% delle aziende spagnole è in rete!), soprattutto all’interno delle “città intelligenti”.
Costi di manodopera, utenze e affitti competitivi
L’aumento della competitività dell’economia spagnola, è dovuta principalmente al miglioramento della produttività, ma anche alla “moderazione dei salari” degli ultimi quattro anni. Un altro dei punti forti della Spagna, infatti, è la flessibilità del mercato del lavoro e la disponibilità di manodopera ben formata e specializzata, a costi inferiori rispetto alla media europea.
In determinati settori, inoltre, il personale a livelli manageriali risulta dell’11% più competitivo in termini di costo rispetto all’Italia o alla Francia, del 22% rispetto all’Irlanda e del 33% rispetto alla Germania.
Anche le utenze e gli affitti risultano essere competitivi rispetto ai maggiori paesi europei, in particolare rispetto all’Italia nei confronti della quale risultano inferiori mediamente del 39,4%.
Legami economici con l’Italia
La Spagna è tradizionalmente terra di attrazione di investimenti esteri, ed i legami economici con il nostro paese sono situati su livelli di primissimo piano.
Nonostante la crisi economica, i due Paesi non hanno mai smesso di rappresentare uno per l’altro mercati fondamentali, sbocchi per l’export e destinazioni di investimenti.
Benedetti&Co con i suoi TEM professionisti, opera in Spagna da anni e ne conosce le logiche e le dinamiche commerciali, aiutando e sostenendo le aziende italiane nei loro percorsi di penetrazione e consolidamento su questo mercato.
Per capire come realizzare il tuo investimento in Spagna sui nostri servizi contattaci compilando il nostro form, commenta l’articolo oppure chiama allo 030.2054803.
Fonti: Farnesina, Ambasciata spagnola, ICE Agenzia
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