Lettera all'imprenditore n°154 del

1 Maggio 2020

L’Europa esiste ancora?

“Oggi l’Unione Europea ha di fronte a sé una sfida epocale, dalla quale dipenderà non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero.

Non si perda l’occasione di dare ulteriore prova di solidarietà, anche ricorrendo a soluzioni innovative”.

Papa Francesco

In origine la ragione che spinse i padri fondatori a costruire l’attuale Unione Europea fu la consapevolezza che solo insieme si sarebbero potute evitare nuove guerre in futuro. Per questo e proprio in quel momento, davanti ai milioni di morti e alle distruzioni massive di città e industrie, ha preso vita il progetto di un‘Europa Unita fondata sulla pace e sulla mutua solidarietà, progetto che ha mantenuto la sua promessa fino ad oggi e che rimane ancora attuale.

Nel tempo l’Europa ha cambiato più volte forma per meglio adattarsi alle diverse situazioni contingenti. Nata in primis come CECA (per controllare indirettamente la produzione di armi), si è poi evoluta in CEE (per potenziare gli scambi economici tra gli stati), ed infine è diventata Unione Europea e Monetaria (per abbattere i confini interni e creare una moneta unica).

Tuttavia queste evoluzioni non l’hanno ancora resa un vero e proprio stato, con poteri e risorse autonome, per far fronte a tutti i bisogni dei cittadini europei. Molti, ancora oggi ed erroneamente, attribuiscono all’Unione Europea poteri e responsabilità che non ha, scaricando su di essa colpe non sue ma dei governi dei singoli stati e questa Pandemia ha ulteriormente accentuato questo fenomeno.

Questa Pandemia, da molti assimilata per i suoi effetti alla Grande Guerra, sta creando le condizioni per far sì che l’Europa possa fare un ulteriore importante passo verso la nascita di uno stato vero e proprio, gli Stati Uniti d’Europa. Qualora ciò non avvenisse, l’Unione Europea rischierebbe la sua dissoluzione, anche a causa della forte pressione che stati extra-europei stanno facendo e hanno sempre fatto per distruggerla.

Ma vediamo cosa sta facendo l’UE per aiutare gli Stati Membri.

Le principali misure che l’UE ha varato e sta varando in aiuto degli stati membri per superare questa crisi sono principalmente di tre categorie:

Più moneta: La BCE ha varato nuovi programmi di Quantitative Easing, incluso il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP). Tali programmi immetteranno nuova moneta sul mercato, acquistando titoli in prevalenza pubblici. Si stima che gli acquisti di titoli di Stato Italiani ammonteranno complessivamente a 224 miliardi, di cui 52 saranno destinati al rinnovo di titoli in scadenza detenuti dalla BCE.

Più debito: l’UE ha deliberato finanziamenti per il programma SURE, che finanzierà la Cassa Integrazione dei paesi membri. La quota italiana del programma, che complessivamente vale circa 100 miliardi, potrebbe aggirarsi intorno a 17 miliardi. L’UE, inoltre, attraverso il MES erogherà finanziamenti agli stati membri che lo richiederanno in assenza di condizioni, fatta eccezione per il vincolo di utilizzo per finanziare i costi diretti e indiretti della pandemia. Per l’Italia sarebbero disponibili circa 36 miliardi.

Più garanzie: l’UE, attraverso il fondo Bei, erogherà ulteriori controgaranzie a banche e Confidi, per un valore complessivo che raggiungerà i 200 miliardi di euro.

Tutte queste misure potranno essere sicuramente utili per affrontare tempestivamente il disastroso impatto economico che il Covid-19 sta avendo su tutti i paesi membri. Tuttavia, trattandosi essenzialmente di ulteriore debito che graverà sui bilanci dei singoli paesi, si rischia di creare enormi problemi di stabilità agli stati nel lungo termine, soprattutto a quelli che già oggi si trovano in una situazione di debolezza finanziaria.

Queste misure, anche se sembrano imponenti, non sono sufficienti ad aiutare i cittadini europei a superare questa pandemia e, soprattutto, se non verranno integrate da imponenti misure di capitale a fondo perduto, come già avvenuto nel dopo guerra, si rischierà di raffreddare il sentimento europeo, rendendo più difficile e più ardua la via al completamento della nascita degli Stati Uniti d’Europa.

In questo difficile momento, Benedetti&Co con la sua task force di professionisti qualificati, sta aiutando diverse aziende nella pianificazione finanziaria e nella gestione dei rapporti con le banche, con l’obiettivo di mettere in sicurezza le aziende e farle ripartire il più velocemente possibile.

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