Lettera all'imprenditore n°275 del
1 Febbraio 2023
Le imprese italiane investono in Serbia
“Un investimento di successo è quello che anticipa le anticipazioni degli altri”
John Maynard Keynes
La Serbia rappresenta oggi uno dei mercati maggiormente attrattivi dei Balcani occidentali; la Banca Centrale infatti ha stimato che circa il 60% degli IDE (Investimenti Diretti Esteri) del 2021 in tale regione sono stati destinati proprio alla Serbia.
Nonostante gli ostacoli derivanti dalla pandemia e dalla guerra tra Russia e Ucraina, che hanno portato instabilità nei principali Paesi del mondo, la Serbia negli ultimi dieci anni ha mantenuto una forte stabilità economica e politica. Lo scenario economico favorevole è confermato anche dalle analisi e valutazioni periodiche eseguite dalle principali agenzie di credito internazionali e dagli esperti del FMI: la Serbia mantiene un rating BB+ per Standard & Poor’s e Fitch e Ba2 per Moody’s.
Il PIL in Serbia è in costante crescita, infatti secondo il FMI la variazione è stata del +7,4% nel 2021 e del +4% nel 2022.
Un ulteriore fattore che attrae gli investimenti esteri verso la Serbia è sicuramente il suo imminente ingresso nell’Unione Europea. Il Paese infatti nel 2014 ha avviato formalemente il negoziato di adesione, che si prevede sarà concluso nel 2025.
Come sono i rapporti commerciali con l’Italia?
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’interscambio commerciale tra Serbia e Italia ha raggiunto risultati record nel corso del 2021, raggiungendo i 4,1 miliardi di Euro, con una crescita del 23,5% rispetto al 2020. In particolare, l’export italiano è stato pari a 2,3 miliardi (8,1% dell’import totale della Serbia), mentre l’import italiano è stato pari a 1,8 miliardi (8,5% dell’export totale della Serbia).
L’Italia risulta essere il terzo Paese fornitore (dopo Germania e Cina) e il secondo Paese acquirente (dopo la Germania).
I principali prodotti della Serbia importati in Italia sono i prodotti tessili e le calzature (circa 30%), i mezzi di trasporto (circa 10%), i metalli di base e i prodotti in metallo (circa 10%). Invece, le esportazioni di prodotti italiani verso la Serbia interessano i prodotti tessili e le calzature (circa 20%), i macchinari e le attrezzature (circa 15%) e le sostanze e i prodotti chimici (circa 12%).
Le imprese italiane investono in Serbia?
La Camera di Commercio italo-serba ha stimato uno stock di investimenti di oltre 3 miliardi di Euro effettuati dall’Italia alla Serbia. Nel 2021 infatti, l’Italia risulta essere il primo investiore estero in Serbia per valore dello stock degli investimenti (10,7% sul totale) e il secondo investitore, dopo la Germania, per numero di investimenti (14,4% sul totale).
Si conta inoltre che in Serbia operino più di 1.250 aziende con capitale italiano, dando impiego a circa 50.000 lavoratori e generando oltre il 5,5% del PIL nazionale serbo.
In quali settori investire in Serbia?
Oggi uno dei settori più attraenti in cui investire è quello alimentare, grazie alla presenza di nicchie di mercato in espansione, quali i prodotti senza glutine e gli integratori alimentari. La Serbia ha favorevoli condizioni agroecologiche, una produzione agricola diversificata e instituti scientifici all’avanguardia, offrendo così ottime possibilità per gli investitori stranieri.
Un altro ambito in cui investire è quello dei macchinari industriali: il parco industriale serbo necessita un rinnovamento e attualmente la maggior parte dei macchinari e delle apparecchiature di impiego generale vengono importate dall’estero.
Anche il settore IT è molto interessante: negli ultimi anni lo Stato serbo ha riconosciuto la rilevanza della tecnologia e dell’informatica nel favorire il progresso economico del Paese, proponendo importanti sovvenzioni per gli investimenti e per le imprese che operano in questo campo.
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