La metallurgia italiana investe all’estero

Il settore metallurgico, nonostante il crollo produttivo determinato dalla recente crisi, riveste un ruolo chiave nel sistema industriale nazionale ed europeo: sul mercato europeo le aziende metallurgiche italiane si collocano infatti al secondo posto per importanza, sia in termini produttivi che occupazionali. Significativo è anche il posizionamento a livello mondiale: nel 2019 il settore ha incrementato l’export del 5,3%.

Data l’importanza internazionale della metallurgia italiana abbiamo analizzato la presenza diretta delle aziende italiane del settore sui mercati esteri: sono 139 le società metallurgiche nazionali che   hanno scelto di crescere oltre i confini nazionali costituendo o acquisendo partecipazioni qualificate in aziende estere.

Dove hanno sede e che dimensioni hanno le società metallurgiche che sono cresciute all’estero?

 La maggioranza delle società analizzate ha sede nel nord Italia (83%) e la sola Lombardia ospita il 49% delle società metallurgiche italiane che hanno scelto di crescere all’estero.

A livello dimensionale, il grafico sottostante mostra una distribuzione molto variegata delle realtà analizzate: prevalgono le aziende tra i 10-50 milioni (37%), ma è rilevante anche la presenza di società di maggiori dimensioni (47%).  In particolare le aziende che fatturano tra 100-500 milioni sono il 24%, mentre il 12% fattura più di 500 milioni.

Quante partecipazioni detengono le società metallurgiche analizzate?

Le società analizzate detengono complessivamente 659 partecipazioni qualificate (≥25%), tuttavia il numero di partecipazioni detenute da ogni impresa varia in base alle sue dimensioni. Utilizzando il fatturato come criterio dimensionale, abbiamo calcolato per ogni classe di fatturato individuata nel grafico precedente (grafico1) il numero medio di partecipazioni detenute dalle diverse società.

Le società metallurgiche più piccole detengono mediamente 2 partecipazioni qualificate, il valor medio sale a 4 per le società che fatturano tra i 10-100 milioni e a 5 in presenza di ricavi tra i 100-500 milioni. In corrispondenza della fascia 500 – 1.000 milioni di fatturato il valore medio di partecipazioni detenute da ogni società diventa ancora più consistente ed è pari a 11, mentre per le società oltre 1 miliardo di fatturato si registrano mediamente 12 partecipazioni dirette.

Dove hanno sede le partecipate?

Le società metallurgiche analizzate hanno almeno una partecipazione qualificata all’estero, va però rilevato che delle 659 partecipazioni complessivamente detenute 160 hanno sede in Italia. Ciò dimostra che le società metallurgiche italiane hanno sentito il desiderio di crescere all’estero solo dopo aver rafforzato la loro presenza sul territorio nazionale.

La mappa sottostante (mappa 1) mostra la distribuzione delle partecipate italiane: si evidenzia un’elevata concentrazione di partecipazioni nel nord Italia, mentre sono ridotte le partecipate con sede nel centro e nel sud del paese.

Mappa 1

La mappa sottostante (mappa 2) sposta invece l’attenzione sulle partecipazioni estere: l’Europa è la prima destinazione seguita dagli Stati Uniti, dal Sud America e dall’Asia, poco significativa è invece la presenza in Africa e Australia.

Mappa 2

Focalizzando l’attenzione solo sull’Europa (mappa 3) emerge un’elevata concentrazione di partecipazioni lungo il confine tra Francia e Germania, in Polonia e Romania. Alcune partecipate hanno inoltre sede in Spagna, Regno Unito e in Svezia.

Mappa 3

Quali sono le principali destinazioni mondiali?

Sulla base delle informazioni contenute nelle mappe precedenti abbiamo individuato le principali destinazioni estere delle società metallurgiche analizzate. Francia e Germania ospitano il maggior numero di partecipate (11% cad.) seguite dagli USA (9%); significativo è anche il numero di partecipate in Polonia, Romania e Cina (5% cad.). Più contenuto è invece il numero di partecipate in Brasile (4%), Spagna (4%), Turchia (3%), Tunisia (3%) e Gran Bretagna (3%).

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