Lettera all'imprenditore n°333 del

15 Maggio 2024

ESRS: i nuovi standard europei per la rendicontazione di sostenibilità

La nostra sfida più grande in questo nuovo secolo è di adottare un’idea che sembra astratta ma non lo è affatto: lo sviluppo sostenibile.”

Kofi Annan

A partire dal 31 luglio 2023 la Commissione Europea ha adottato ufficialmente gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), ovvero i nuovi principi di rendicontazione della sostenibilità delle imprese UE, a integrazione della direttiva sulla reportistica ESG.

Con i nuovi standard ESRS l’Unione Europea chiede alle imprese degli Stati membri un maggiore impegno nella valutazione dei rischi e degli impatti sulla sostenibilità della loro attività. Tramite l’adozione di standard comuni, la direttiva UE compie un importante passo nella direzione della comparabilità e dell’affidabilità delle informazioni riportate dalle aziende in materia di sostenibilità.

Secondo l’UE, la presenza di standard comuni aiuterà le aziende a ridurre i costi di rendicontazione nel medio e lungo termine, non dovendo più ricorrere all’approfondimento e all’applicazione di molteplici standard più o meno volontari, come avvenuto di fatto fino allo scorso anno. Inoltre, secondo le intenzioni e le aspettative della UE, l’adozione di uno standard di reporting di sostenibilità pubblico, affidabile, condiviso e di qualità contribuirà a creare una cultura di maggiore responsabilità pubblica anche all’interno delle stesse imprese.

Chi è obbligato a utilizzare gli Standard ESRS nella rendicontazione?

Gli ESRS saranno obbligatori per le aziende interessate alla direttiva UE definita Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Tali aziende saranno tenute a comunicare impatti, rischi e opportunità di breve, medio e lungo termine, in merito a molteplici aspetti di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (secondo i principi ESG), ma gli obblighi di segnalazione verranno introdotti gradualmente.

In particolare, gli ESRS dovranno essere inseriti nella rendicontazione sulla sostenibilità dall’esercizio finanziario 2024, con prima dichiarazione di sostenibilità pubblicata nel 2025 per le imprese già soggette alla direttiva UE denominata Non-Financial Reporting Directive (ovvero grandi società quotate, banche e imprese assicurative con più di 500 dipendenti), nonché per le grandi società quotate extra UE con più di 500 dipendenti e filiali in UE.

Per le altre grandi società non quotate con meno di 500 dipendenti, invece, l’obbligo di adozione degli ESRS decorrerà a partire dall’anno finanziario 2025, con prima dichiarazione di sostenibilità pubblicata nel 2026.

Le PMI quotate, invece sono tenute all’adozione di ESRS dall’anno finanziario 2026, con la prima dichiarazione di sostenibilità pubblicata nel 2027 (tuttavia, per le PMI quotate varrà la possibilità di proroga degli obblighi di rendicontazione ESRS per altri due anni ed è prevista una rendicontazione semplificata).

Come sono stati realizzati gli Standard ESRS?

Gli standard adottati dalla Commissione europea si basano sulla consulenza tecnica dell’EFRAG, un organismo consultivo indipendente e multilaterale, finanziato dall’UE. In fase di realizzazione, sono stati coinvolti investitori, aziende, revisori dei conti, sindacati, mondo accademico e organismi normativi.

All’inizio del 2023, la Commissione ha consultato gli Stati membri sulle proposte di standard presentati dall’EFRAG, coinvolgendo anche le autorità europee di vigilanza e altre istituzioni, come l’Agenzia europea dell’ambiente, l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, la Banca centrale europea, il comitato degli organismi europei di vigilanza in materia di audit e la piattaforma sulla finanza sostenibile.

La Commissione ha inoltre lavorato per garantire un alto livello di all’allineamento tra gli ESRS e gli standard internazionali dell’International Sustainability Standards Board (ISSB) e la Global Reporting Initiative (GRI), con obiettivo di garantire un buon grado di interoperabilità e allineamento tra gli standard dell’UE e quelli globali (anche al fine di evitare doppie segnalazioni da parte delle imprese).

Standard ESRS: le principali novità introdotte dall’UE

Gli ESRS obbligano le aziende a riferire sia sul loro impatto sulle persone e sull’ambiente, sia su come le questioni sociali e ambientali siano affrontate dall’azienda in ottica di creazione (e gestione) di eventuali rischi e di opportunità finanziarie.

In particolare, gli ESRS proposti dell’EFRAG sono 12; i primi due sono trasversali, obbligatori per tutti e stabiliscono i principi da applicare quando si effettua la rendicontazione (ERSR 1 – “Requisiti generali”) e le informazioni essenziali da comunicare (ESRS 2 – “Informativa generale”).

Seguono poi 10 ESRS tecnici/specifici, soggetti a una valutazione di materialità; ogni società riporterà solo le informazioni rilevanti e potrà omettere quelle non rilevanti per il suo modello di business e la sua attività. In particolare sono previsti:

  • 5 ESRS sul clima/impatto ambientale: inquinamneto atmosferico, acqua, biodiversità e utilizzo delle risorse/circular economy;
  • 4 ESRS sull’impatto sociale: risorse umane nella value chain, forza lavoro propria, comunità di riferimento, clienti/altri stakeholders;
  • 1 ESRS sulla governance.

Benedetti&Co, sempre a fianco delle aziende in ogni fase della loro crescita, anche in questo caso è pronta a supportare le realtà che vorranno o saranno obbligate a redigere Bilanci di Sostenibilità con un Team dedicato.

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